Tratto da “Il ruolo della percezione nel processo di simbolizzazione musicale”, secondo capitolo della mia tesi di Diploma Accademico di I Livello.
«Questo ritmo deve avere il valore sonoro di un paesaggio di sfondo, triste e ghiacciato»1, questa è l’indicazione di espressione che Debussy fornisce in apertura del suo Des pas sur la neige, contenuto nel primo libro dei suoi Préludes. Una simile descrizione di un carattere musicale costituisce uno splendido esempio del fenomeno che, insieme all’isomorfismo, apre alla percezione musicale varchi verso territori infiniti: la sinestesia. Questa viene definita come un fenomeno percettivo caratterizzato da una “contaminazione” sensoriale, in cui una modalità percettiva sconfina in una differente. Quando uno stimolo musicale produce una risposta percettiva propria di un altro senso (sia essa visiva, tattile, olfattiva o persino gustativa), evocando dunque un fenomeno extramusicale, è possibile parlare di fonosimbolismo sinestesico. Tracce di tale fenomeno sono ricorrenti nel linguaggio comune. Non è insolito, infatti, sentir definire un suono come caldo o freddo, chiaro o scuro, morbido o duro, dolce o aspro. Come mostrano gli esempi precedenti, accade spesso che percezioni fonosimboliche siano riconducibili a polarità, le quali instaurano analogie con polarità relative ai parametri del suono. Come osserva Cristina Cano in Simboli sonori, sono numerose le ricerche di psicologia del suono che hanno prodotto evidenze in merito all’associazione tra caratteri acustici e percezioni di natura non uditiva2. Riferendoci al testo citato, raccoglieremo di seguito alcuni esempi:
- Le ricerche rivelano diversi esempi di interpretazioni visive di stimoli acustici: un suono acuto è percepito come più piccolo rispetto a un suono grave; inoltre, un suono grave di elevata intensità è interpretato come voluminoso. Ulteriori esempi di sinestesie visive sono le associazioni cromatiche prodotte da suoni acuti, percepiti come chiari e luminosi, e gravi, percepiti come scuri.
- Variazioni nell’intensità del suono instaurano relazioni isomorfiche con designazioni spaziotemporali, quali la polarità vicino /lontano. A percezioni spaziali, inoltre, è riconducibile la polarità alto /basso, spesso associata a relazioni tra stimoli acustici relativamente alla dimensione frequenziale.
- Sono possibile anche percezioni tattili: a stimoli sonori caratterizzati da elementi “discontinui”, la mente attribuisce le sensazioni di cui la mano fa esperienza a contatto con una superficie ruvida. Lo stesso tipo di percezioni si verifica in caso di stimoli acustici definiti duri, morbidi o vellutati. Alla base di tale fenomeno vi sarebbero ragioni fisiologiche, infatti «l’analogia tra la sensibilità tattile e quella uditiva trova conferma nell’ipotesi di una parentela filogenetica tra i due tipi di organi sensoriali, reattivi a stimolazioni costituite da pressioni e vibrazioni»3.
- Le sinestesie termiche risultano riconducibili al parametro del timbro e della frequenza. È in virtù di esse che certe voci o strumenti musicali producono suoni percepiti come caldi.
Questi sono solo alcuni esempi dei processi fonosimbolici di matrice sinestesica ai quali può dar luogo la musica. Se si considera, inoltre, che su un «simbolismo primario possono poi innestarsi facilmente altre traduzioni sinestesiche, le quali a loro volta possono trapassare facilmente in traduzioni fisiognomiche isomorfe con esse»4, le ripercussioni del fenomeno discusso assumono una portata enorme in tutti gli ambiti artistici. Le potenzialità della sinestesia, infatti, la hanno resa il fulcro della rivoluzione delle arti figurative all’inizio del XX secolo in direzione dell’astrattismo. Vasilij Vasil’evič Kandinskij, tra i principali esponenti di tale corrente artistica, compose molte delle sue opere proprio relazionandosi al suono e, dato che è lo stesso pittore russo a suggerirci che «il colore è la tastiera, gli occhi sono il martelletto, l’anima è un pianoforte con molte corde», non mancheremo di menzionare il suo dipinto Ouverture musicale5 nella nostra raccolta di esempi di sinestesie.
- “Ce rythme doit avoir la valeur sonore d’un fond de paysage triste et glacé”.
↩︎ - v. Cano, Cristina, Simboli sonori. Fondamenti antropologici per una didattica dell’approccio semantico al
linguaggio musicale, Milano, Franco Angeli, 1985, p. 48-59 ↩︎ - Ibid.: 49 ↩︎
- Ibid.: 49 ↩︎
- Tit. or. Музыкальная увертюра, Olio su tela, 1919, museo d’arte regionale di Tula (Russia). ↩︎